LA RACCOLTA
A partire dall’ultima settimana di ottobre gli alunni delle classi seconde della scuola media “M.L. Patrizi” hanno potuto sospendere gli studi per qualche ora e dedicarsi, a turni, alla raccolta delle olive, che ha dato inizio al percorso dell’ olio proseguito nei giorni successivi con la visita al Frantoio Fuselli & Guzzini.
Muniti di guanti, occhiali protettivi e rampini, i ragazzi si sono calati nel ruolo del contadino. Divisi in gruppi, raccoglievano le olive di più alberi: c’era chi usava l’abbacchiatore, un grande strumento elettrico, e chi faceva alla vecchia maniera, con le mani.
Qualcuno afferrava un ramo e gli altri, con i rastrelli più lunghi, staccavano le olive; altri ancora tenevano i sacchetti in cui esse cadevano. Una volta che un albero era stato “spogliato” di tutti i suoi frutti, si tiravano le reti per raccogliere le olive al centro e versarle poi nella cassetta.
Gli alunni sono stati entusiasti. Alcuni di loro non avevano mai vissuto un’esperienza del genere, mentre chi aveva già praticato la raccolta con i genitori e i nonni, è stato contento di condividerla con gli amici, dando consigli ai “principianti”.
È stato un lavoro di squadra, dove naturalmente non sono mancati risate e divertimento.
È stata una bella attività all’aria aperta, a contatto con la natura, e ha permesso agli alunni di rivivere un’esperienza millenaria.
GLI STRUMENTI DELLA RACCOLTA E LA TIPOLOGIA DEI PIANTONI
Per la raccolta ci si è serviti di alcuni strumenti come: le reti, le cassette forate, i rastrelli o rampini, lo scuotiolive o abbacchiatore, il setaccio per togliere le foglie, anche se successivamente al frantoio è stato spiegato che è meglio lasciarne un po’ per consentire alle olive di respirare.
Contrariamente alla convinzione che gli ulivi siano tutti uguali, al frantoio gli alunni hanno scoperto che nelle Marche ci sono vari tipi di “piantoni”, come ad esempio: il Leccino, la Mignola, la Raggia, l’Orbettano, il Frantoio, il Piantone di Mogliano e l’Ascolana.
Lo scorso anno non è stato possibile raccogliere le olive perché gli olivi hanno subito un forte attacco da parte della Mosca Olearia, uno strano insetto, incrocio tra una zanzara e una mosca, che depone le sue uova nelle olive facendole marcire.
Le olive raccolte sono state consegnate in giornata al Frantoio Fuselli & Guzzini per non farle rovinare.
VISITA AL FRANTOIO
Appena entrati nell’oleificio si viene investiti da un forte odore di olio fresco e si vedono grossi cassettoni riempiti fino all’orlo di olive e strani macchinari. Una socia del frantoio, Laura, ha accolto i ragazzi e ha spiegato il procedimento dall’oliva all’olio.
Ha detto che l’azienda è a carattere familiare ed è portata avanti ormai da molti anni.
La prima cosa che ha raccomandato di fare è di lavorare l’oliva in tempi brevi, cioè entro 24/48 ore dalla raccolta. Per valutare la qualità dell’olio, Laura ha spiegato i pregi che questo deve avere: al gusto si deve sentire un sapore amaro e piccante e all’olfatto si deve percepire un odore di erba tagliata. Se l’olio presenta questi difetti: rancido, avvinato, morchia, muffa, riscaldo allora è di cattiva qualità.
Una tecnica curiosa che è stata presentata e che usano i degustatori di olio è lo “strippaggio”: questo consiste nello scaldare tra le mani l’olio messo in un bicchiere e poi metterne in bocca un sorso e senza ingoiare far passare aria a denti stretti. In base ai sapori e odori che vengono percepiti viene valutato l’olio.
Per rafforzare il concetto di un buon olio, Laura ha fatto gustare una buona e sana merenda a base di pane e olio che agli alunni ha fatto letteralmente leccare i baffi.
Finita la degustazione, la visita è proseguita presso la sala dei macchinari in cui si svolge la trasformazione da oliva a olio.
Il primo macchinario osservato è stata la bilancia, su cui viene pesata l’oliva raccolta.
Nel secondo passaggio i cassoni pieni di oliva vengono svuotati nella deramofogliatrice, che separa le foglie dalle olive.
Il terzo macchinario è la lavatrice che lava le olive e abbassa la loro temperatura.
Nel quarto passaggio le olive vengono macinate dalle macine ruotanti di pietra.
Il quinto passaggio consiste nel trasportare le olive nella gramolatrice, che separa l’olio dall’acqua e dai semi (che vengono seccati e venduti come combustibili).
Passiamo al sesto passaggio dove dal decanter esce olio grezzo.
L’olio grezzo può essere già direttamente consumato ed è più ricco di antiossidanti rispetto all’olio filtrato, ma per motivi di marketing l’olio viene filtrato facendolo diventare limpido e senza posa sul fondo.
Successivamente l’olio viene imbottigliato ed etichettato ed è pronto per la vendita. Importante è consumare l’olio entro 18 mesi dalla produzione
Alla fine di questo articolo si vuole sottolineare che questa esperienza è stata sicuramente educativa perché gli alunni hanno acquisito nuove conoscenze non solo attraverso i libri, ma anche praticando direttamente la raccolta e andando a visitare i luoghi di lavoro.
Elisabetta B. , Celeste M., Sofia M., Ludovica T.