Un percorso didattico educativo, una scenografia, pittori, fotografi e bambini attori.
Può il teatro promuovere lo sviluppo di competenze?
La competenza può essere definita come “capacità di mettere in moto e di coordinare le risorse interne possedute (conoscenze, abilità, disposizioni interne stabili) e quelle esterne disponibili per affrontare positivamente una tipologia di compiti o di situazioni sfidanti”. (Pellerey, 2004).
È quello che hanno fatto i bambini e le bambini di 3 anni della scuola dell’Infanzia Villa Teresa portando in scena “Il teatro degli sguardi” in cui sono stati scenografi, sceneggiatori e attori, coadiuvati dalle maestre. I bambini hanno messo in atto le conoscenze e le abilità acquisite attraverso la “drammatizzazione”, nella preparazione della scenografia e degli oggetti di scena, nel riconoscimento di musiche e nell’associazione della musica al gesto e al movimento.
Cosa vedi? Cosa ti salta all’occhio? Dove posi lo sguardo? Chi ti guarda?
OCCHI – SGUARDO: È stato il leitmotiv di questo anno scolastico: guardarsi allo specchio, guardare gli altri, guardare il mondo, salvaguardare il mondo.
Nella progettazione di plesso si legge:
“Lo sguardo è il punto di incontro, nel momento in cui due sguardi si incrociano un io incontra un altro io; con lo sguardo si vede l’altro, si prende coscienza della sua identità e contemporaneamente della propria identità, “volgere lo sguardo” significa anche “sentire” l’altro e averne cura.“
Guardare è un segno d’amore: Lo sguardo comunica: mi stai a cuore, mi interessi, ci tengo a te.
Con questo sguardo ci siamo guardati e incontrati in questo anno scolastico, ci siamo conosciuti e abbiamo creato una relazione: insegnanti bambini, bambini-bambini, insegnanti-genitori.
Abbiamo guardato nella stessa direzione.
Durante l’anno scolastico i bambini hanno “giocato” con artisti e opere d’arte, fotografie d’autore, hanno incontrato professionisti ( “Cristina Affede-la fotografa”; “Anna Sagni- la pittrice”; “Rita Soccio- la maestra dei grandi”; “Maria Claudia Termmes-la pintora” ) hanno sperimentato punti di vista spaziali… sopra, sotto, di qua, di là; hanno usato strumenti per conoscersi, raccontarsi; conoscere e raccontare ( lo specchio, l’occhio magico, il pennello, la macchina fotografica, il caleidoscopio); hanno guardato e abbracciato il mondo: Ivo l’ulivo del giardino, diventato albero-totem, Ivetto l’ulivetto messo a dimora nel parco di Fonti San Lorenzo… “perché tutti possono abbracciarlo”, l’ulivo bonsai– piccolo ulivo-bambino, portato a casa da ogni bambino per farlo crescere con “acqua, cibo, calore, abbracci”
La scenografia e lo spettacolo presentato ai genitori racconta il percorso educativo didattico. Così lo raccontano i bambini: (Alcuni stralci delle conversazioni)
“Questo è l’occhio di Magritte, l’ha fatto strano … forse l’ha sognato.”
“La maestra dei grandi, Rita ci ha detto che Magritte dipinge i sogni.”
-Ma noi gli occhi li abbiamo usati? –
“Noi abbiamo usato gli occhi ..per guardare i fiori… per guardare il mondo…”
Il nostro occhio è un occhio che guarda e si apre agli altri e al mondo:
–Che cosa attacchiamo qui vicino?-
“I ritratti fatti ai compagni” e come mai? “Per farlo arcobalenato”
-E qui?
“Costruiamo gli ulivi che abbiamo conosciuto ”
– E tante nuvole verdi?–
“No, sono pezzi di prato con i fiori che abbiamo catturato e abbracciato senza raccogliere”
Ma quanti sguardi abbiamo conosciuto….- -Cosa ti è piaciuto guardare?-
“Quando l’occhio si fa strano, il caleidoscopio, vedo strano…. A pezzi… fa ridere”
“Guardo i fiori … a pezzi… col caleidoscopio faceva ridere”
“Il caleidoscopio che guardo strano… i fiori”
“Gli occhi sberluccicosi … quelli che brillano…”
“Gli occhi sberluccicano quando siamo felici, quando qualcuno ci abbraccia”
“Guardo e abbraccio l’ulivo”
Nel teatro i bambini hanno realizzato la scenografia, hanno scelto il ruolo da interpretare: sono i personaggi che hanno conosciuto/guardato in questo anno: pittori e fotografi; si muovono con la musica scelta e associata al personaggio, è la musica che dà le indicazioni per gli ingressi in scena e i movimenti.
“Qui si gioca” e ci si mette in gioco!
Click sulla foto per alcune slide dei bambini in azione
Tiziana Montironi e Alice Boccanera