“Tu sei il mese delle luci e quando giungi i musulmani sono davvero felici.”

Forse in molti pensiamo che il Ramadan sia inutile e senza senso. Sappiamo però solo che consiste nel digiunare per un mese. In realtà è molto più di questo, ha uno scopo importante e ogni musulmano cerca di raggiungerlo. Abbiamo intervistato due compagni di classe, uno di loro sta facendo questa esperienza per la prima volta.

Per loro fare il Ramadan è una disposizione di gratitudine e avvicinamento verso Dio perché ci sono persone che non hanno né da mangiare né da bere, così essi provano come ci si sente a essere poveri, digiunando per un mese, o meglio dire per diverse ore del giorno. Infatti possono iniziare a mangiare solo dalle 20.30 di sera alle 3.30 del mattino, mentre dall’alba al tramonto è vietato cibarsi e bere.

Il Ramadan ha diverse regole oltre a quelle sull’alimentarsi e dissetarsi, che chi lo pratica deve rispettare, ad esempio: non fumare, non praticare attività sessuali, non litigare, non ascoltare la musica e neppure andare al mare.

I musulmani oltre a rispettare queste regole devono pregare tutto il giorno e leggere il Corano, cercando di terminarlo. Si recitano preghiere straordinarie (tarawih), si fanno 20 Rakaa (recitazioni accompagnate da determinati movimenti del corpo) che sono obbligatorie fare. Il Ramadan infatti è un mese sacro, dedicato al digiuno ma anche alla preghiera e alla carità, è un’occasione per avvicinarsi a Dio. Questo rito, però, non si può praticare quando si sta male, quando le donne hanno le mestruazioni o sono incinte e quando si è in viaggio. Le ragazze possono iniziare la loro esperienza solo all’ età di dodici anni, invece i ragazzi dai quindici. I bambini, le donne in gravidanza o che allattano, gli anziani, gli ammalati non sono obbligati a digiunare.

Quest’anno il Ramadan, un periodo lungo 29 o 30 giorni, è iniziato per tutti i musulmani il 27 maggio e finirà intorno al 24 giugno; il Ramadan è uno dei cinque pilastri dell’Islam, è il nono mese secondo il calendario musulmano e perciò non ha corrispondenza fissa con il calendario Italiano. In Italia il digiuno dura quasi 19 ore, è un obbligo per tutti i musulmani praticanti adulti e sani.  Ogni anno il Ramadan comincia circa undici giorni prima dell’anno precedente e non inizia lo stesso giorno in tutti i Paesi, alcuni di essi utilizzano i dati  per determinare la luna nuova. In certi Paesi il sole tramonta molto tardi o non tramonta affatto, in questi casi, i musulmani possono decidere di osservare gli orari di un altro Paese, di solito quello dell’Arabia Saudita.

Non mangiare e non bere è molto difficile, perciò, se qualcuno non riesce a raggiungere la fine del mese, deve cercare di recuperare dopo la festa di fine Ramadan: l’ Eid. Quando termina il mese di digiuno, infatti, si festeggia per tre giorni, nei quali si fa “la preghiera delle dieci”, si sta in famiglia, si scambiano regali e si mangiano dolci fatti in casa, tra cui uno tipico dei Balcani che è il “Bakllava”, e si fa tutto ciò che non si è potuto svolgere in un mese, è come per i cristiani una specie di Natale. L’Eid è un giorno dedicato interamente ai festeggiamenti. È un giorno di gioia, in cui si rende grazie a Dio per avere terminato il digiuno e per aver partecipato ai doni e alle grazie che Egli ha promesso a chi abbia rispettato con fede il suo comandamento.

 

Finita questa festa i musulmani dovranno aspettare l’anno che verrà per sapere quando ci sarà il prossimo Ramadan: dovranno andare in Moschea a ritirare un foglio con su scritto il giorno che inizierà e quello in cui terminerà, in più anche le regole.

Aver intervistato questi due compagni è stato molto utile e una bella esperienza perché abbiamo scoperto molte informazioni su questa cultura che neanche ci immaginavamo. L’aspetto bello del Ramadan, secondo noi, è che i musulmani si sacrifichino per un mese intero con “coraggio”.

 Camila P., Hassan A., Alessandra S.

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