Ebo ha dodici anni, è orfano, vive in Ghana con i suoi fratelli. Kwame, il fratello maggiore è partito arrivare per raggiungere sua sorella Lisi in Italia e avere una vita migliore. Parte anche Ebo dal Ghana, prende un bus per arrivare ad Agadez. Qui, fortunatamente, trova delle risorse per proseguire il viaggio alla ricerca di Kwame. Una settimana diventa un mese e pensa che suo fratello ormai potrebbe essere a centinaia di chilometri. Ebo è molto bravo a cantare e quando una signora gli chiede di farlo per il suo matrimonio, accetta. Quando alla festa inizia a cantare ritrova Kwame.
Da Agadez partono insieme per attraversare il deserto del Sahara. Circa a metà viaggio si fermano per bere un po’. Il camion riparte ma i due fratelli non riescono a salire. Dopo parecchi giorni di cammino raggiungono Tripoli. Lavorano giorno e notte ed Ebo si ammala e Kwame lo intuisce fin da subito. Vanno a dormire in un condotto di scolo e quando piove il rifugio si allaga. Ebo riceve delle medicine. La notte stessa piove e sono costretti a scappare, fortunatamente, però, Ebo sta bene, sta riprendendo le forze. Ogni giorno Kwame lavora e mettono da parte i soldi per il viaggio nel Mediterraneo.
Finalmente possono partire. Viaggiano in un gommone in quattordici, quando la portata massima era di quattro. Dopo circa tre ore di viaggio, il gommone si buca. Fortunatamente arriva un barcone stracolmo di persone minimo duecento. Ebo e i suoi compagni di viaggio vengono fatti salire a bordo e così continuano il loro viaggio. Poco dopo però la barca inizia ad inclinarsi in un lato e molte persone cadono in mare, tra cui Ebo e Kwame.
Per un momento Ebo crede di essere morto…però riesce a tornare in superficie. Intanto un elicottero è arrivato in loro aiuto. Vengono salvate molte persone tra cui Ebo. Ma altre muoiono, come Kwame. L’elicottero porta i migranti al centro di accoglienza, in Sicilia. Lì li aspetta una sorpresa……Infatti ritrova sua sorella Sisi.
Questa è la storia della graphic novel “Clandestino” di Eoin Colfer e Andrew Donkon e illustrata da Giovanni Riganò.
Ecco cosa scrivono del libro dei giovani lettori tredicenni.
“Clandestino. Un libro fantastico. Vero. Significativo. Parla di migrazione, un fenomeno che purtroppo, oggi, è molto presente.
E’ la storia del viaggio di Ebo. Egli ha dodici anni e vive in Ghana.
Con suo fratello vuole raggiungere l’Europa per farsi una vita migliore. Per farlo deve attraversare il Mediterraneo. C’è un problema. È troppo pericoloso. Moltissime persone perdono la vita, spesso i corpi vanno dispersi e le loro morti non vengono registrate. E se arrivano in Italia o in Europa? La gente non è d’accordo. La gente è xenofoba. Ma non bisogna essere così, perché se pensiamo a quello che queste persone hanno passato…
Penso che se fossi stata io al loro posto sicuramente non avrei avuto il coraggio di viaggiare in un gommone per ore e ore. Quindi noi siamo molto fortunati per il posto in cui siamo nati, ma purtroppo ci sono delle persone che ogni anno scappano dal proprio paese per costruirsi una vita migliore, però molto spesso questi innocenti muoiono e nessuno se ne accorge” (Margherita T.)
“Questo Graphic Novel “Clandestino” è un classico fumetto però stavolta parla di una storia di un ragazzino, Ebo, che vuole andare via dal suo paese, con suo fratello per giungere in Europa a cercare la sorella.
Mi sono reso conto che i vari viaggi che ha fatto per arrivare, prima per trovare suo fratello poi per arrivare in Europa, sono stati molto duri, intensi e paurosi ed ha rischiato più volte la vita.
Ha visto con i suoi occhi morire le persone che viaggiavano con lui.
Quando sento in Tv parlare di barconi che attraversano un tratto di mare così grande, non mi rendo conto quello che vivono veramente queste persone. Stanno giorni e giorni sotto il sole senza bere e mangiare, soffrono sia il caldo che il freddo perché di notte ci sono sbalzi di temperatura molto forti. Inoltre vengono messi su queste barche non sicure pagando con tutti i lori risparmi e può succedere come ad Ebo, il protagonista, che il gommone si buchi e i passeggeri rischino di morire affogati.
Questa graphic novel mi ha colpito molto e mi ha anche appassionato perché con le immagini la lettura scorrevole e coinvolgente” (Alessio G.)
“Questo libro è significativo per me, perché succede molto spesso che le persone attraversino il mare per una vita più bella. Una cosa che mi ha colpito è che sulla copertina in alto a destra c’è scritto “Per arrivare in Europa bisogna attraversare due deserti: uno di sabbia e uno di acqua.”
Ma perché scappare dalla propria terra? Per avere cosa?
Queste domande esistono, ma ci sono anche delle risposte, le risposte sono tante ed eccole qua: qualcuno scappa dalla guerra, qualcun altro dalla povertà, altri per incontrare persone che sono andate via per una vita migliore, scappano da qualcosa o qualcuno…
In definitiva vengono in Europa per vivere, per avere una loro vita che hanno spesso sognato.” (Leona H.)
“Leggiamo nella quarta di copertina “Una storia che ne contiene moltissime altre”: è la verità. La storia della graphic novel “Clandestino” è solo una storia che però rappresenta le vicende e i pensieri di moltissime persone che trovano difficoltà ad andar via dalla loro terra.
“Clandestino” è un libro che parla di grandi cose, cercando di farle capire anche ai ragazzi sotto forma di fumetto, per far capire ai giovani d’oggi cose “d’adulti”, perché spesso anche io non mi rendo conto di quello che succede intorno a me. Così questo libro cerca di farci capire quel che sta accadendo ora, quel che è successo e che sicuramente continuerà ad accadere per molto tempo. Del libro mi è piaciuto molto la storia, la voglia di Ebo di voler trovare sua sorella; mi è piaciuto molto come l’autore, quando poteva, metteva in risalto la voglia del ragazzo di cantare aiutando persone, per esempio quando vuole far addormentare un bambino con una canzone, quando vuole sollevare il morale delle persone che incontrava, o quando non ha dubitato un attimo a offrirsi a cantre in un matrimonio senza conoscere lo sposo, la moglie, le persone presenti.
Secondo me il libro insegna diversi valori, ma quello che spicca di più è la voglia di non arrendersi, ed è quello che fa Ebo, non si arrende, nonostante le situazioni in cui si è trovato lui ha continuato a lottare.” (Filippo P.)
“Questo libro mi ha fatto riflettere su come possa essere difficile la vita di un migrante.
Non solo per le condizioni della città dove viveva, ma anche per il viaggio pericoloso e duro intrapreso per raggiungere posti migliori. Ho compreso anche che queste persone pagano ingenti somme di denaro per questi viaggi che oltretutto spesso non vengono effettuati nei modi definiti e allora si chiedono loro anche ulteriori soldi non previsti.A questi problemi si aggiungono tutti i pericoli via terra ma soprattutto quelli delle vie di mare.Se queste persone non scappassero non avrebbero futuro nei luoghi dove vivono e farebbero una vita di lavoro, povertà e incerta sopravvivenza.
Questo libro mi ha toccato molto e mi ha fatto capire che tutte queste persone che sono venute ad esempio in Italia lo fanno per avere una speranza di vita come la nostra e non di più.” (Filippo S.)
“Quello che mi ha colpito del libro è il coraggio di Ebo che, pur avendo dodici anni, prende l’iniziativa di trovare suo fratello e sua sorella.
“Clandestino” è un libro che ho letto molto velocemente e mi ha fatto riflettere molto su questo argomento, attuale e reale.
La parte che mi è piaciuta di più è stata il finale che, seppur triste, è stato molto toccante.
Secondo me dovremmo tutti aprire più gli occhi, tante persone muoiono ogni giorno cercando sicurezza in altri paesi, spesso vengono anche respinte, io non so come si possa fare questo a delle persone; bisognerebbe ogni tanto mettersi nei panni di questi esseri umani che vorrebbero soltanto avere un futuro migliore.” (Sara Z.)
“Il libro è toccante, realistico e immersivo allo stesso tempo. L’uso dei fumetti è un’idea geniale, perché così si possono incentivare i giovani a leggere una storia bellissima ma anche tragica di loro coetanei, che, assieme ai neonati e agli anziani del loro villaggio, vivono in una situazione diversa da quella di noi italiani e rischiano la morte, e non dimentichiamoci che tutto ciò sta accadendo in modo continuo e massiccio. Il libro approfondisce fenomeni e aspetti che in molti non conoscono. I fumetti consentono una lettura immediata e spedita dei fatti, proprio come li sta vivendo Ebo, il protagonista. Per me coloro che criticano i migranti e generalizzano sul loro comportamento, sulla loro storia o ne criticano l’aspetto fisico dovrebbero leggere questo libro per conoscere la vera condizione a cui essi sono sottoposti, i rischi che corrono, la loro tenacità nel cercare la libertà anche a costo della morte e dovrebbero conoscerne anche le loro debolezze, le loro lancinanti paure.
Storia eccellente, scrittura magistrale e struttura ottima, condito da eccelse illustrazioni.
Uno dei libri più toccanti che abbia mai letto.” (Davide S.)
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