Ai nostri giorni si corre un grave rischio, quello di non rendersi conto che un sms non può sostituire ciò che uno sguardo riesce a dire.

Questo è il messaggio comunicato dallo spettacolo teatrale al quale le scuole secondarie “M.L. Patrizi” e “San Vito” hanno assistito nel giorno 16 marzo 2018 intitolato Blackout – Nel Meraviglioso Mondo di Uoz (App) ideato e allestito dalla compagnia teatrale di Bergamo L’allegra brigata.  Ancora una volta il Comune di Recanati, che ha patrocinato l’iniziativa, ha offerto la possibilità ai giovani della città di assistere ad una performance teatrale nel bellissimo teatro Persiani e di riflettere su uno scottante tema che li riguarda molto da vicino.

Lo spettacolo, infatti, è indirizzato maggiormente alle nuove generazioni, perché tratta di come i ragazzi comunicano ai giorni d’oggi.

La regia ha messo in scena due protagonisti, i quali si muovevano intrappolati nella propria rete comunicativa: una aveva il volto coperto da uno schermo su cui scorrevano immagini di volti a sua preferenza, mentre l’altro aveva degli occhiali virtuali sul viso che gli facevano vedere un mondo parallelo e aveva bastoni da selfie con i quali ballava e scattava foto da tutte le angolazioni. Non riuscivano a tenere un discorso di senso compiuto tra di loro, comunicavano con emoticon e senza proferire parola.

 

Hanno continuato a parlare attraverso mezzi elettronici fino all’arrivo di un blackout che ha spento il loro universo virtuale, e così sono stati costretti a trovare un nuovo modo per relazionarsi tra loro e con il mondo reale che li circonda e di cui fanno parte. 

Lo spettacolo teatrale Blackout- nel meraviglioso mondo di Uoz(App), giocato soprattutto tra danza, musica e video, ha aperto una riflessione sui benefici e i rischi dell’utilizzo degli smatphone, che oggi sono sempre in mano ai ragazzi.

Con i telefoni si può comunicare con persone vicine e lontane, si può navigare su internet e cercare o approfondire informazioni, si possono scaricare app per il meteo, per vedere le email, ecc. I cellulari oggi vengono usati anche dai bambini per giocare, ma c’è il rischio che, utilizzandoli a lungo, essi diventino facilmente dipendenti dagli schermi.

Inoltre il cellulare può essere nocivo al rendimento scolastico degli adolescenti, che, ad esempio, nel momento di svolgere i compiti e di studiare, appena sentono una notifica vengono subito distratti e distolgono l’attenzione da quello che stavano facendo.

Anche gli adulti spesso fanno ampio uso del cellulare, soprattutto per scopi lavorativi e familiari, e alla fine anch’ essi inconsciamente diventano succubi dei mezzi tecnologici nonostante non ne sappiano usare tutte le funzionalità.

La maggior parte della popolazione oggi si avvia a diventare dipendente dei nuovi mezzi di comunicazione, finendo così per vedere il mondo attraverso uno schermo, barricandosi nelle mura casalinghe, credendo di avere numerosi “amici” dato il numero di follower (seguaci) mentre in realtà non è così.

L’insidia è potente, occorre vigilare per non cadere intrappolati nella rete.

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Manoa A., Paola D., Francesco M., Giulia R., Chiara S.

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