Le classi prime della scuola secondaria “M.L. Patrizi” di Recanati, in giorni differenti, 17 e 20 aprile, hanno partecipato ad una straordinaria gita nella bellissima città di Assisi visitando la famosa basilica, il bosco di San Francesco e perlustrando anche la graziosa cittadina medievale di Fossato di Vico.

Prima di visitare le due città, le classi sono state condotte presso la centrale eolica di Cima Mutali, a 1100 m. di altitudine, dove sono collocati due grandissimi aerogeneratori chiamati WTG1 E WTG2, il cui movimento delle pale faceva un gran rumore.

Ad accogliere le classi c’era una guida la quale ha spiegato diverse curiosità sugli aerogeneratori.

Infatti:

– questi furono costruite nel ’99, migliorati nel 2005 ed hanno una vita media di 25 anni;

– le pale sfruttano al meglio il vento muovendosi perpendicolarmente alla direzione in cui esso spira e quindi la navicella può far ruotare la pale nella direzione perfetta;

– sono posizionati ad una distanza perfetta, in modo da non far disturbare le due pale fra di loro;

– i cavi che trasportano i 3.339.691 Kw/h (Kilowatt) annui di energia, sufficienti a illuminare le case di 1135 famiglie ad anno, sono interrati;

–  tutto lo spazio intorno alle pale può essere riutilizzato;

– quando c’è poco vento (per “poco vento” si intende quello minore ai 4 metri al secondo) le pale si fermano in modo da non consumare energia; invece, quando ce n’è tanto (ossia superiore ai 25 metri al secondo) queste si bloccano grazie ad un sistema idraulico di frenata che posiziona le pale in modo che il vento le fermi.

Però oltre ai pro ci sono anche i contro; tanto è vero che queste pale hanno un impatto:

– acustico: il rumore assordante che fanno dopo un po’ diventa fastidioso;

– visivo: con tutta la bellezza naturale del paesaggio, è brutto vedere un impianto maestoso costruito interamente dall’uomo con ferro e di un color bianco che stona con il verde dei dintorni;

– faunistico: questo deturpa anche le zone di nidificazione di molti volatili;

– floristico: infatti alcune piante non potrebbero crescere in ambienti “rovinati” dalle pale.

La guida ha proseguito la spiegazione conducendo più a valle le classi, che hanno seguito una lezione ancora incentrata sulle energie: le loro caratteristiche e i diversi tipi e sulla centrale eolica visitata pochi minuti prima.

I due tipi principali di energia di cui si è parlato sono:

– energia cinetica: l’hanno tutti i corpi in movimento;

– energia termica: causa il riscaldamento di un corpo.                                                

Inoltre, la guida ha spiegato che la prima fonte di energia esistente su tutta la terra furono i vulcani e che poi, col passare del tempo, siamo arrivati ad alcune più avanzate.

E’ stata evidenziata pure la questione dell’effetto serra che si struttura così:

1)      I raggi del sole attraversano l’atmosfera;

2)      il calore si irradia sotto forma di radiazioni infrarosse, con le quali normalmente ci possiamo abbronzare, ma che sono molto pericolose per noi umani;

3)      il 30% di queste ritorna nell’atmosfera, mentre il 70% viene inglobato dai cosiddetti “gas serra” nell’atmosfera.

Quindi si è cominciato a parlare anche delle energie rinnovabili e non. tra le quali riportiamo:

-energie rinnovabili= solare, idraulica, maremotrice, biomasse, geotermica, eolica, che sono inesauribili e che hanno un impatto sull’ambiente molto limitato;

-energie non rinnovabili=fossile e nucleare, sono limitate ed inquinanti.

Infine si è parlato della centrale eolica visitata e sono emersi alcuni di dati:

la torre, che più si alza e più il suo diametro diminuisce, è alta 46 m., pesa 72 tonnellate e ospita all’apice una gondola che contiene all’interno i principali meccanismi che fanno funzionare l’intero complesso; alla gondola è agganciato un mozzo al quale sono attaccate le tre pale, ognuna lunga 22 m. e su questa hanno posto un parafulmine, un anemometro, che ha il compito di calcolare la velocità del vento, e una bandierina, che invece calcola la direzione del vento. Il rotore è composto dal mozzo più le pale.

Ci sono anche molti numeri straordinari. Difatti vengono evitate emissioni annuali di:

3.379 tonnellate di CO2;

4,6 tonnellate di biossido di zolfo;

8,3 tonnellate di ossidi di azoto.

Poi, alla fine della lezione, le classi, risalite in autobus, hanno visitato la piccola ma graziosa città di Fossato di Vico, da cui sono ripartite alla volta di Assisi. La prima visita ha riguardato il Bosco di san Francesco, dove si trova il Monastero di Santa Croce con la sua piccola chiesetta del XIII secolo ed un antico mulino; alla fine il percorso prosegue lungo le rive del torrente Tescio.

Quest’area di 65 ha è tutelata dal FAI, acronimo di Fondo Ambiente Italiano, che appunto tutela e valorizza sia l’ambiente che i monumenti nazionali.

In origine il bosco era posseduto da un mercante di Assisi che nel 1229 lo donò ai frati della zona.

Invece, parlando di ambiente, prima che il FAI prendesse sotto la sua cura il territorio, questo era usato dagli assisani come discarica abusiva: un esempio sono i 100 quintali di copertoni trovati al suo interno. Una volta non era così perché i frati per non rovinare l’ambiente utilizzavano solo la legna caduta e non abbattevano gli alberi, motivo per cui una roverella ha raggiunto centinaia di anni ed è anche perché questo posto è ricco di biodiversità.

Il bosco è costituito da lecci, pini d’Aleppo, aceri minori che si presentano in forma piegata e carpini neri, tutti alberi ad alto fusto: l’alto fusto è la forma di governo di un bosco nel quale ogni singolo fusto deriva dallo sviluppo di un seme. Di alto fusto sono sia i boschi gestiti in modo da favorire il rinnovamento naturale da seme, sia quelli derivati da piantagione dopo taglio o rimboschimento.

La vegetazione comprende anche ciclamini e pungitopo con bacche rosse.

Insieme a questi alberi possiamo trovare diverse specie di uccelli: picchio verde, picchio rosso maggiore e minore e picchio minore, accompagnati tutti da una specie di istrice tasso.

L’area è un tipico paesaggio rurale umbro, caratterizzato dalla presenza di policolture agricole disposte su un territorio dominato da una morfologia collinare, contraddistinta da versanti con pendenze elevate ma dolci, e piccole valli.

All’interno del bosco si trovano due opere d’arte contemporanea: la prima posta quasi all’ingresso si chiama “Campana delle religioni”, suonata pure da alcuni alunni, che unisce le quattro principali religioni monoteiste mondiali e che annuncia con un’unica voce la pace; la seconda, chiamata “Terzo paradiso” è un’opera d’arte realizzata dall’artista contemporaneo Michelangelo Pistoletto.

 Le classi poi si sono recate in visita  alla basilica inferiore e la basilica superiore che compongono il gran complesso della Basilica di san Francesco di Assisi: in quella inferiore, più piccola ma ampia, si trova all’interno di una tomba scavata in un blocco di pietra sormontata da una griglia di acciaio il corpo di San Francesco ed intorno ad essa sono collocate le spoglie dei sui più cari confratelli: frate Rufino, frate Angel, frate Masseo e frate Leone; poco lontano c’è la tomba di una cara amica di Francesco, Jacopa de’ Settesoli.

Infine, le classi hanno avuto accesso alla basilica superiore: prima di tutto nel cortile della pace dove si vedeva un grande Tao con sotto la scritta PAX, ossia pace in latino, dopodiché siamo entrati e subito siamo rimasti stupiti dalla visione di un vero e proprio capolavoro d’arte! Le pareti sono tutte affrescate con episodi della vita del Santo in ventotto riquadri realizzati dal famoso pittore Giotto.

Una curiosità riguarda uno degli affreschi realizzati da Cimabue: a causa di una reazione chimica avvenuta nel tempo, i colori si sono invertiti rispetto all’originale.

E’ stata indubbiamente una gita molto interessante!

 Davide S.

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