Dopo il ritrovamento delle conchiglie arcaiche di quando Recanati era fondale marino, il terreno consegna nelle piccole mani degli alunni della 4^C della primaria Gigli, un altro tesoro!
Durante una delle nostre abituali lezioni all’aperto i bambini notano la presenza di reperti di varia tipologia e materiale, dislocati in vari punti dello stesso terreno agricolo nei pressi del centro storico. I ritrovamenti sono diversi, li osserviamo con attenzione, ma uno in particolare ci incuriosisce e fa nascere in noi la voglia di comprendere cos’è.
Ci mettiamo alla ricerca, facciamo ipotesi, andiamo in archivio storico, in biblioteca, la nostra tirocinante Laura Lanari “a cavallo tra scuola e museo”, che ci aiuta nella ricerca, fa una “capatina” nei musei locali, poi confrontiamo il nostro pezzo con cataloghi archeologici e notiamo delle somiglianze, in particolare con un reperto di epoca romana; ci viene il sospetto che il nostro ritrovamento possa essere importante, così contattiamo per e-mail la dott. ssa Nicoletta Frapiccini, funzionario archeologo della Soprintendenza Marche Sud, per chiederle una consulenza. Essendo il pezzo piccolo, ma ricco di particolari difficilmente osservabili ad occhio nudo (noi li abbiamo notati grazie ad una potente lente a mezza sfera); decidiamo di far scattare delle foto dettagliate ad un professionista (Alessandro Palombini di Macerata) nel suo studio con luci e macchine appropriate; in questo modo l’archeologa potrà analizzare con maggior accuratezza le immagini del nostro rinvenimento.
Non tarda ad arrivare la risposta dell’esperta: il pezzo in vetro non è di epoca romana (la nostra era solo una supposizione da “non addetti ai lavori”), ma d’età moderna. Riportiamo di seguito il testo della mail di risposta della dott.ssa Frapiccini:
“Il frammento di vetro rinvenuto dal suo allievo appartiene allo stelo di un calice che risale alla seconda metà del XVI secolo. È riferibile a una produzione veneziana che ebbe una lunga fortuna e un’ampia diffusione, fino almeno alla prima metà del XVII secolo. Il rinvenimento è molto interessante e sarebbe utile comprendere come mai si trovasse su quel versante del colle”.
A questo punto, vista l’importanza del ritrovamento, l’archeologa ci dà appuntamento al 19 aprile quando lei stessa verrà a prelevarlo in classe e dialogherà con noi.
Mercoledì mattina la dott. ssa Nicoletta Frapiccini è arrivata puntuale alle 10.00 in classe nostra; per la prima volta osserva dal vivo il reperto in vetro; dialoga con noi per circa due ore, ci spiega tantissime cose, con pazienza, passione ed un linguaggio accessibile; noi la tempestiamo di domande alle quali non si sottrae, anzi dà risposte accurate, approfondite; ci aiuta a capire anche concetti non proprio semplici!
Al termine della mattinata prende ufficialmente in consegna tutti i nostri reperti, che nel frattempo noi abbiamo imbustato, catalogato e mappato rispetto ai punti in cui sono stati trovati; compila un verbale e lo fa firmare alla maestra. Ora lei avvierà uno studio ed un percorso di ricerca per comprendere come mai quel materiale si trovasse in quel terreno, cosa racconta e quale tassello della storia del nostro Comune andrà a svelare.
Ci inorgoglisce sapere che il nostro ritrovamento ha reso interessante a livello archeologico un terreno che prima non lo era mai stato e che magari permetterà di svelare misteri ancora sconosciuti legati alla storia dei luoghi in cui viviamo e in cui amiamo fare scuola in modo alternativo!
Cogliamo l’occasione per ringraziare pubblicamente la dott ssa Nicoletta Frapiccini per la passione e il tempo che ha voluto donarci finora; a Laura Lanari che è stata determinante per aiutarci a capire che avevamo in mano qualcosa di importante; al fotografo Alessandro Palombini che gratuitamente ci ha offerto la sua eccellente professionalità per assecondare il nostro entusiasmo.
Ora continueremo a seguire le ricerche in merito e non mancheremo di aggiornare tutta la cittadinanza recanatese sugli sviluppi.