Verso la fine di ottobre noi bambini della classe 4^C del plesso Beniamino Gigli, eravamo per campi arati; cosa ormai abbastanza consueta per noi che da tre anni, con la maestra Fabiola, viviamo un’educazione fondata sull’Aperto. Ci trovavamo in questa location per svolgere un’attività di esplorazione ed osservazione attiva, finalizzata alla realizzazione di un testo narrativo realistico, quando l’attenzione di alcuni di noi è stata catturata da qualcosa di abbastanza insolito: la presenza, in questo campo, di conchiglie o frammenti di esse. Insieme alla maestra e alla studentessa recanatese Laura Lanari, che svolge da quasi tre anni tirocinio nella nostra classe, abbiamo voluto approfondire la questione, così tutta la classe si è organizzata per fare un’attenta osservazione.  Innanzi tutto ci siamo divisi in piccole squadre di rilevamento e abbiamo scandagliato bene tutto il campo per vedere quanto era diffusa la presenza di queste conchiglie; abbiamo notato che la loro diffusione si concentrava prevalentemente in una fascia alta circa 20 metri (da monte a valle) e si estendeva per tutta la larghezza del terreno. Purtroppo i tempi scolastici non ci hanno permesso di controllare se la presenza di questi resti di organismi si estendesse anche ai campi limitrofi. Abbiamo scattato foto (leggendole anche con l’ausilio di Google Lens); l’aspetto di queste conchiglie ci appariva piuttosto arcaico. Abbiamo inoltre rinvenuto esemplari di piccole dimensioni, altri di medie dimensioni ed altri ancora più grandi (al massimo 5 cm circa), molti dei quali conservavano le due metà chiuse. Alla fine della nostra indagine abbiamo formulato delle ipotesi. Secondo le nostre riflessioni, con buona probabilità ci trovavamo di fronte ad un fenomeno di sedimentazione geologica con presenza di questi organismi appartenenti a non sappiamo quale Era. Il fatto che ci fossero esemplari di varie dimensioni, anche molto piccoli, ci portava a scartare l’ipotesi di semplici resti alimentari (magari di un pasto a base di molluschi!)ed andava invece ad avvalorare l’ipotesi di colonie di questi organismi che in un tempo estremamente remoto vivevano lì, quando le nostre terre erano “fondale marino”. Una cosa però ci lasciava perplessi: il fatto che non fossero fossili! Era chiaro che non avevano subìto la famosa mineralizzazione della quale parliamo da oltre un anno con Laura, che in queste cose è esperta, visto che ha già una laurea in “Conservazione e restauro dei beni artistici e culturali”. L’emozione era tanta nel pensare a queste ipotesi; il nostro entusiasmo era alle stelle! Una volta tornati in classe, ci siamo informati sulle procedure da attuare in casi simili. Così abbiamo appreso che in presenza di tali ritrovamenti è obbligatorio, per legge, fare segnalazione formale o presso l’Ente Locale oppure presso la Sovrintendenza dello Stato.  La maestra ha subito contattato l’Assessore Rita Soccio, la quale ci ha dato appuntamento presso il palazzo comunale per formalizzare la denuncia. Armati di grande emozione, il giorno e l’ora stabiliti ci siamo trovati in Comune, dove c’era lo stesso Assessore Rita Soccio ad attenderci. Nella sala consiliare, dove poco dopo ci hanno raggiunti anche l’Architetto Paduano e l’Architetto Tarducci, ci hanno ascoltato mentre spiegavamo loro la nostra scoperta, poi hanno provveduto a prendere i dati per la denuncia. Possiamo dire che è stato emozionante e bello poter esercitare realmente la nostra funzione di cittadini attivi e responsabili! Inoltre pensiamo di avere il merito di aver guardato con occhi attenti ciò che ci circonda! Da poche settimane ci è pervenuta una prima risposta dalla Sovrintendenza ai beni culturali di Ancona che ci conferma ciò che sospettavamo: ci troviamo di fronte ai segni di una sedimentazione geologica che ha conservato alcuni organismi marini.  Non possiamo esprimere a parole la nostra soddisfazione!  La questione è attenzionata anche dal personale incaricato del Comune di Recanati, in primis dall’Assessore Rita Soccio che ci ha promesso di renderci partecipi di ogni eventuale sviluppo in merito alla questione. Ora attendiamo trepidanti la datazione di questi organismi e dell’intera sedimentazione, intanto però le nostre ricerche proseguono per fare anche noi un’ipotesi di datazione! Visto mai che facciamo centro anche in quella?!

 

Scritto da:
“Gli esploratori” della classe 4^C plesso B. Gigli Recanati
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